Raccolta delle olive con bacchiatori meccanici - Olivo e Olio

2022-11-10 15:23:34 By : Ms. Sunny Zhang

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I bacchiatori meccanici sono tra le prime macchine sviluppate per la raccolta meccanica dell’olivo. Ne esistono oggi sul mercato varie tipologie con caratteristiche diverse che consentono grande flessibilità di utilizzazione nell’oliveto. Dato che il distacco dei frutti avviene scuotendo la chioma, si adattano a situazioni molto diverse sia per struttura dell’olivo che di tipologia di impianto. Questo è il principale vantaggio che ne ha determinato la diffusione per la raccolta meccanica di alberi di grandi dimensioni, secolari, monumentali, oppure policauli.

Il tipo più comune è costituito da un braccio mobile montato su una trattrice alla cui estremità è inserito un aspo oscillante, di cui si possono regolare frequenza e ampiezza del movimento, che determina la caduta delle olive mediante battitura della vegetazione. La macchina può essere montata posteriormente oppure anteriormente mediante apposito telaio (foto 1).

Il bacchiatore può essere azionato da un operatore su una postazione girevole alla base del braccio meccanico o da un operatore da terra mediante radio comando. L’altezza operativa di lavoro può giungere fino a 8-10 m di altezza a seconda del modello.

L’aspo porta raggi flessibili o rigidi e può anche essere montato sul braccio di un escavatore. In particolare, gli escavatori cingolati permettono maneggevolezza e agilità negli spostamenti, sia dell’intero mezzo che del braccio di lavoro, e per questo motivo sono impiegati in oliveti con vincoli strutturali, come quelli in terreni caratterizzati da alte pendenze o terrazzati (foto 2).

L’aspo effettua il distacco nella zona in cui opera e per esplorare tutta la chioma è normalmente necessario che la macchina faccia diverse stazioni. L’attività della macchina è perciò discontinua e comporta, pertanto, dei tempi morti per il posizionamento da una stazione all’altra.

Considerato il meccanismo di azione e la possibilità di lavorare fino a 8-10 m di altezza di queste macchine, il loro impiego è particolarmente indicato per la raccolta di piante di grandi dimensioni con ampi sesti di impianto.

Inoltre, soprattutto quando l’aspo è montato su macchine cingolate e a piattaforma girevole, che rendono più agevole e sicura la loro movimentazione anche in terreni con elevate pendenze o terrazzati sono adatte anche per la raccolta di oliveti tradizionali marginali.

La resa di raccolta è molto elevata e può raggiungere nelle migliori condizioni il 90-95% del prodotto. Tuttavia, raramente si riescono ad ottenere questi risultati di resa a meno di non prolungare il tempo di azione di queste macchine, il che ovviamente si ripercuote sui costi dell’operazione.

L’allungamento dei tempi di raccolta, oltre a comportare una riduzione della produttività del lavoro, determina un aumento dei danni causati alla vegetazione, quali rotture di rami, escoriazioni surami e branchette e defogliazioni.

Siccome i bacchiatori meccanici riescono potenzialmente a raccogliere la quasi totalità del prodotto pendente, il loro utilizzo è proposto talvolta anche in oliveti intensivi, specialmente se costituiti da varietà a frutto piccolo o da piante con una struttura non idonea all’uso dei vibro-scuotitori del tronco.

Data la loro elevata flessibilità d’uso, i bacchiatori possono essere impiegati indipendentemente

Tuttavia, va considerato che tutti questi fattori ne influenzano l’efficienza, cioè la resa di raccolta e la produttività del lavoro (kg di olive raccolte/ora). Tenuto conto delle dimensioni e delle modalità di funzionamento delle macchine, per un loro efficiente e sicuro utilizzo si ha bisogno di un certo spazio tra le chiome di alberi contigui.

La dimensione della chioma è il principale fattore che influenza il tempo necessario per raccolgiere un albero. Siccome l’aspo agisce in modo localizzato, maggiore è il volume della chioma, più lungo è il tempo necessario per percorrerne tutte le parti.

Indicativamente, il tempo può variare

Leggi l’articolo completo su Olivo e Olio n. 6 - novembre 2022

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